| CIAO RAGAZZI,VI PUBBLICO LA TESTIMONIANZA DI UN SIGNORE TRAPIANTATO IL QUALE GENTILMENTE HA SCRITTO QUESTE TOCCANTI PAROLE PER COLLABORARE COL NOSTRO BLOG E COL NOSTRO FORUM....VI ABBRACCIO Giorgia
Ciao,
Il mio nome è Lillo Di Puma, sono nato in Sicilia a Naro in provincia di Agrigento il 14/04/1954 da una famiglia di contadini. Nel 1972, a causa delle scarse possibilità lavorative che la Sicilia offriva, mi sono trasferito a Fucecchio, dove abitava già mia sorella anche lei partita dalla Sicilia per motivi di lavoro. Ho trovato lavoro in fabbrica come operaio.
Il 13 aprile del 1975 ho conosciuto il mio grande amore, la luce della mia vita, mia moglie Emanuela. Dopo poco tempo ho iniziato a sentirmi male ed ho scoperto di avere un epatite cronica in evoluzione in cirrosi epatica, che all’epoca non sapevo neanche cosa volesse dire. Poi mi sono documentato e grazie anche ai medici ho capito che prima o poi avrei dovuto subire un trapianto di fegato. Nel frattempo nel 1977 sono stato assunto dall’azienda USL come portantino, mi occupavo delle pulizie, di portare le barelle…
Nel 1977 è nato Angelo mio figlio. Mio figlio e mia moglie sono stati per me la forza di andare avanti, di vivere, di sconfiggere il male e la malattia
Sono andato avanti fino al 1988, con il supporto della famiglia e dopo varie volte che sono stato in coma epatico, sono andata a Bologna, e sono stato ricoverato presso la gastroenterologia della Prof. ssa Sama che mi ha accudito.
Nel mese di Luglio ho ricevuto una lettera che lessi insieme a mia madre, la lettera mi comunicava che avevo una settimana di vita. Dopo poco sono partito per Bruxelles e li mi hanno detto che forse avrei avuto non una settimana di vita 1 mese di vita. Il 29/08/1988 è la data in cui sono stato operato, è la data in cui il fegato di una vita che si è spenta è stato trapiantato nel mio corpo. Dopo l’intervento e la degenza ho ripreso in mano la mia vita, le mie abitudini.,. Ho ricominciato a lavorare ma con una mansione diversa infatti sono passato nell’amministrazione come commesso. Credevo che tutto fosse finito e invece dopo alcune mesi ho scoperto di avere l’epatite B e epatie C e dopo 6 anni, nel 1994 ho subito un nuovo trapianto di fegato. E’ stato difficile affrontare tutto questo.. E’ stato doloroso e in molti momenti ho pensato che avrei voluto morire.. ma ho combattuto e sono andato avanti per la mia famiglia, per mia moglie e per mio figlio, è stato il loro amore, il loro sostegno a darmi la forza di sconfiggere il male..L’ho fatto per loro e per me stesso.. Dopo il trapianto la voglia di vivere, la voglia di fare, la voglia di non perdersi niente della vita è troppo forte.
Attualmente conduco una vita serena, sono circondato da persone che mi vogliono bene, da mia moglie, mio figlio, i miei parenti, i miei amici, lavoro come impiegato presso l’usl 11 di Empoli, faccio volontariato nel calcio, nella federazione Liverpool in qualità di vicepresidente e come presidente di Vite Onlus. Nel 1996, infatti, io insieme ad altri trapiantati abbiamo fondato la nostra associazione Vite Onlus (Volontariato Italiano Trapiantati Epatici) con lo scopo di dare conforto ai pazienti prima e dopo il trapianto. Sono molte le iniziative che organizziamo, tutte volte a testimoniare che il trapianto è vita!
Nel 2004 l’associazione corona il sogno di gestire la foresteria “Il Pellicano” abbiamo un servizio di alloggio dove accogliamo i pazienti in attesa di trapianto e dopo il trapianto. Attualmente le nostre iniziative sono nelle scuole, nelle piazze e nei campi sportivi perché attraverso la scuola, lo sport, la gente comune si può divulgare l’importanza della donazione e del trapianto!
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