giodip89 |
|
| Trapianto autologo
Quando il midollo osseo o le cellule staminali periferiche che vengono reinfuse sono prelevate al paziente medesimo in una fase precedente della malattia e opportunamente criopreservate in azoto liquido a - 196 °C.
Questo tipo di trapianto è il più usato nella cura dei tumori solidi, per potenziare la chemioterapia antiblastica.
Trapianto allogenico
Quando si usa il midollo o le CSE prelevate ad una altra persona (donatore).
Questo tipo di trapianto è indicato nella cura dei tumori ematologici e nelle malattie genetiche.
Il trapianto è detto:
singenico, se il donatore è un gemello monozigote, cioè identico al paziente;
allogenico familiare HLA compatibile, se il donatore è un fratello risultato compatibile alla indagine della tipizzazione tissutale
(HLA - Antigeni maggiori di istocompatibilità);
allogenico familiare semicompatibile, se il donatore è un fratello o un genitore non perfettamente identico al paziente;
allogenico da donatore non consanguineo se il donatore è stato identificato grazie alle banche di donatori di cellule staminali esistenti in tutto il mondo.
Da qualche anno è possibile eseguire il trapianto con le cellule staminali che sono presenti nel sangue di cordone ombelicale e che vengono prelevate al momento della nascita.
Esistono infatti le banche di cordone ombelicale che mirano a raccogliere i cordoni ombelicali dei bambini nati, le cui madri esprimono la volontà della donazione.
Le possibilità di avere un donatore compatibile nella famiglia sono nelle popolazioni europee del 30% circa, ne deriva la straordinaria importanza dello sviluppo delle banche dei donatori volontari e del cordone ombelicale per il reperimento di un potenziale donatore.
Pertanto qualora un paziente che deve effettuare il trapianto di CSE allogenico non disponga di un donatore compatibile nella famiglia, può reperire un donatore grazie ad una inchiesta finalizzata alla identificazione del donatore nelle banche di tutto il mondo sia dei donatori volontari adulti sia di sangue di cordone ombelicale.
Questo complesso meccanismo ha permesso di aumentare in modo esponenziale il numero di trapianti di CSE, offrendo molte più possibilità di guarigione ai pazienti affetti da patologie molto gravi
|
| | |
